Martedì della quarta settimana di Quaresima 12 marzo 2024
Gli studenti e alcuni docenti della WCCM Academy si incontreranno questa settimana a Bonnevaux. Sebbene la maggior parte dei nostri incontri precedenti siano avvenuti online, tra tutti si è sviluppato un legame straordinariamente caloroso, fiducioso ed energico. Vladimir Volrab, il direttore dell’Accademia, ha contribuito a creare con abilità e sensibilità questo ambiente unico per un gruppo contemplativo. Gestisce le connessioni in classe e negli altri momenti tra I partecipanti provenienti da diverse parti del mondo con un’attenzione personalizzata che permette a ciascuno di crescere interiormente ma anche di vedere la crescita reciproca. Come aveva capito San Benedetto, in ogni comunità le cose pratiche dovrebbero essere fatte senza intoppi e “in buon ordine”. Quindi, tutti i soggetti coinvolti non devono essere tristi. Poche cose ci rendono tristi più rapidamente di un’organizzazione disordinata. Incontrando gli studenti per discutere le loro riflessioni sul corso su Gesù (“Chi dite che io sia?”) che ho tenuto lo scorso trimestre mi sono commosso e mi sono sentito ispirato dalla loro gioia e dalla saggezza evidente nel loro desiderio di condividere.
Avevo chiesto di condividere la loro esperienza personale sulle tappe del cammino nella relazione con Gesù. Quanto è difficile esprimerlo a parole in modo astratto – come facciamo quando riduciamo l’esperienza a idee o formule. È come la sfida di spiegare alle persone che non meditano perché tu lo fai. Il nostro rapporto con Gesù – anche questa frase può essere sconfortante – può essere espresso al meglio attraverso un racconto semplice ma trasparente di come è avvenuto e di come continua ad evolversi.
La maggior parte si riferiva alla prima infanzia in un ambiente religioso o meno. La religione nei primi anni di vita, anche quando molto imperfetta, almeno ci fornisce un linguaggio per il futuro. Laddove non c’è stata tale formazione, riflettere sulla nostra esperienza grezza svilupperà un linguaggio proprio che potrà successivamente interagire con il linguaggio della tradizione. Ma l’influenza formativa più forte nello sviluppo di un incontro permanente con Gesù a livello autentico è avvenuto attraverso i rapporti con le persone. È stato attraverso le persone che li hanno influenzati in diversi momenti della loro vita: persone di tutti i tipi ed età, da un amico d’infanzia con una malattia terminale a una persona anziana che ha compensato qualcosa che mancava nella loro vita. In questi rapporti la fede poteva essere sentita viva senza alcun tentativo di persuasione o manipolazione. Semplicemente con la loro presenza e personalità, il loro esempio di vita la incarnava.
Questo può essere detto ancora più semplicemente. È stato attraverso I rapport con le persone che i membri del nostro gruppo hanno sentito per la prima volta l’amore incondizionato. Un amore caratterizzato da tenerezza e premura, ma segnato anche da un distacco personale. Ciò che libera la nostra capacità di crescita spirituale, mi sembra mentre ascolto queste storie condivise con fiducia così trasparente, è scoprire che possiamo essere amati di un amore perfetto da altri esseri umani. Per il resto si tratta di persone comuni con le quali ci relazioniamo in modo straordinario. Sono diventati canali dell’amore che desideriamo e che possiamo chiamare “Dio”. Allora vediamo come Dio può essere, anzi è, pienamente umano e lo è stato in un individuo che osiamo chiamare Gesù, che è la grazia dei grandi incontri della nostra vita e che possiamo incontrare anche quando non lo sappiamo.