Aperto a tutte le strade della saggezza, ma attingendo direttamente dal primo insegnamento  cristiano,  John Main riassume la pratica in questo modo semplice:

Siediti. Stai seduto immobile con la schiena dritta. Chiudi gli occhi delicatamente. Poi interiormente, in silenzio, comincia a recitare una sola parola – una parola sacra o mantra. Si consiglia lantica preghiera cristiana Marànathà”. Recitala scandendola in quattro sillabe di eguale lunghezza. Respira normalmente e metti tutta la tua attenzione alla parola, ascoltala mentre la pronunci, in silenzio, con delicatezza, fedelmente e soprattutto – semplicemente. lessenza della meditazione è la semplicità. ripeti il mantra per tutta la meditazione e giorno dopo giorno. non visualizzare nulla ma ascolta la parola mentre la dici. lascia andare tutti i pensieri (anche i buoni pensieri), le immagini e altre parole. non combattere le distrazioni, ma lasciale andare pronunciando la parola fedelmente, con delicatezza e attenzione e ritorna ad essa immediatamente se ti accorgi di aver smesso di ripeterla o se lattenzione sta vagando altrove.
Silenzio significa lasciare andare i pensieri. Quiete significa lasciare andare ogni desiderio. Semplicità significa lasciar andare lauto-analisi.
Medita due volte al giorno tutti i giorni. Questa pratica quotidiana richiederà del tempo per progredire. Sii paziente. Quando ti arrendi ricomincia da capo. Scoprirai che un gruppo di meditazione settimanale e un collegamento con una comunità può aiutarti a sviluppare questa disciplina e consentire ai benefici e ai frutti della meditazione di pervadere la tua mente e ogni aspetto della tua vita nei modi che essa ti insegnerà e ciò ti riempirà di gioia.

Preghiera introduttiva alla meditazione cristiana

Padre del Cielo, apri i nostri cuori alla presenza silenziosa dello spirito di Tuo Figlio. Guidaci all’interno di quel misterioso Silenzio, dove il Tuo Amore si rivela a tutti coloro che ti invocano. Maranatha… Vieni Signore Gesù.

Nel 1976 poco dopo aver iniziato il suo insegnamento pubblico sulla meditazione, John Main compose questa preghiera introduttiva alla meditazione Più tardi fu pubblicata nel suo primo libro “Dalla parola al Silenzio”. In così poche parole essa esprime sia l’essenza del senso della preghiera cristiana che la dimensione del suo aspetto comunitario: noi non preghiamo da soli, ma come membri della comunità del Corpo di Cristo.

Lui che era stato introdotto alla meditazione attraverso la tradizione universale dell’Oriente, molti anni prima di diventare un monaco, seppe riconoscere la presenza di questa tradizione in una delle espressioni essenziali dell’insegnamento cristiano: le Conferenze di S. Giovanni Cassiano e la tradizione cristiana medioevale del sesto secolo. Ma fu soltanto anni dopo che egli comprese quanto profondamente prezioso ed universale potesse essere questo approccio alla contemplazione all’interno di tutta la Chiesa.

Inizialmente egli l’aveva concepito come una specie di rinnovamento monastico, ma attraverso la propria esperienza di insegnante a persone di età diverse, nel suo monastero di Londra, capì che questa semplice ma trasformante pratica della preghiera del cuore, poteva essere seguita come disciplina quotidiana, dolce, da tutti i discepoli di Gesù.

La teologia della meditazione di John Main è sia Cristocentrica che profondamente Trinitaria, come questa preghiera dimostra. Main è stato infatti ben definito un “mistico trinitario”.

Molti singoli meditatori e gruppi di meditazione oggi iniziano la loro meditazione silenziosa con questa piccola preghiera, che li porta oltre ogni parola, e che introduce attraverso il mistero del silenzio, nell’esperienza di Dio che è comunione nell’amore.

Il mantra ‘maranatha’, che era la preghiera raccomandata da John Main alle persone che intraprendevano la meditazione, è la più antica preghiera cristiana (significa ‘Vieni Signore’) in aramaico, la lingua di Gesù, utilizzata da S. Paolo alla fine della prima Lettera ai Corinzi (16:22) e ritrovata nelle prime liturgie cristiane.

Molti meditanti e Gruppi di Meditazione Cristiana iniziano e finiscono le loro sessioni di meditazioni con queste preghiere;

Preghiera conclusiva alla meditazione cristiana

Possa questa Comunità essere una autentica dimora spirituale per colui che è in ricerca, un amico per chi è solo, una guida per chi è confuso.
Possano coloro che qui pregano essere rafforzati dallo Spirito Santo per servire tutti coloro che vi giungono e per riceverli come fossero Cristo stesso.
Nel silenzio di questa Comunità possano la confusione, la violenza e la sofferenza del mondo incontrare la Forza che consolerà, rinnoverà e solleverà lo spirito umano.
Possa questo silenzio essere la forza che apre i cuori degli uomini e delle donne alla visione di Dio, e così insegnare a vicenda, nell’amore e nella pace, la giustizia e la dignità umana. Possa la bellezza della Vita Divina riempire questa Comunità e i cuori di tutti coloro che qui pregano in gioiosa speranza.
Possano tutti coloro che vi giungono schiacciati dal peso dei problemi dell’umanità, ripartire ringraziando per le meraviglie della vita umana.
Noi lo chiediamo nel nome del Signore Nostro Gesù Cristo. AMEN

All’apertura del primo Centro per la Meditazione Cristiana a Londra nel 1984 Laurence Freeman ha composto questa preghiera pochi minuti prima che arrivassero le persone in attesa della benedizione della casa. Essa è stata spesso adottata dai gruppi di meditazione come da altre comunità, oltre che dalla Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana.

La preghiera meditativa si è sviluppata anche al di fuori dell’esperienza di questa nostra comunità al punto che la meditazione,quale pratica della contemplazione, continua a sostenere la crescita di molte comunità apportandone pace e giustizia in piena maturità. Sebbene sia una pratica solitaria essa rivela la solitudine quale riconoscimento ed accettazione dell’eterna unicità di ogni persona e dell’eterno ed unico valore di ciascuno condiviso però con ogni creatura del cosmo. Da questa esperienza di preghiera silenziosa solitamente scaturisce la forza della compassione, che è il frutto più specifico della meditazione e la più potente forza al mondo ai fini della trasformazione delle tenebre in luce, necessaria anche per la guarigione delle ferite umane e per il sollievo della sofferenza.

Dom Laurence Freeman, OSB