Giovedì della seconda settimana di Quaresima – 29 febbraio 2024
Il successo di critica e di pubblico del film Oppenheimer, il creatore della bomba atomica, merita una riflessione quaresimale. Il film rivela, anche se difficilmente tratta, il fascino umano per il male e la nostra incapacità di controllarci. L’autocontrollo è uno dei frutti dello Spirito secondo san Paolo: non solo riguardo al consumo di zucchero o all’uso di Internet, ma all’uso corretto della nostra libertà di figli di Dio.
L’equazione di Einstein spiegava l’energia rilasciata ma non come costruire una bomba che avrebbe convertito determinati atomi in altri tipi di atomi producendo così il calore e la pressione che uccisero più di 100.000 persone a Hiroshima e Nagasaki. Il film affronta il presunto “dilemma morale” sull’uso della bomba. Se avesse ridotto la durata della guerra e “avesse salvato vite umane”, si sarebbe potuto giustificare? Questo era la discussion seguita. “Guai a coloro che chiamano bene il male”, diceva Isaia. Una ragione più profonda sfida questo cedimento al fascino del male che è una fredda caratteristica dell’essere umano. La semplice risposta di Einstein lo rivela: l’umanità ha inventato la bomba atomica ma nessun topo costruirebbe mai una trappola per topi.
Il film doveva far si che il protagonista in qualche modo fosse comprensivo e doveva mostrare il senso di colpa di Oppenheimer per aver avviato una reazione a catena, una corsa agli armamenti. Come infatti è accaduto. Poiché gli esseri umani sono competitivi e si imitano a vicenda, questo gioco è diventato una nube oscura di paura e odio sull’umanità da quando sono state sganciate le prime bombe.
Il male viene giustificato presentandosi come un “male necessario” che può essere chiamato “bene”.
È il tipo di gioco mentale con cui ci divertiamo ogni giorno nella nostra testa. Il nome in codice per il primo test nucleare riuscito a Los Alamos era “Trinity”. Bernard McGinn, che attualmente sta conducendo una serie sul misticismo cristiano nel programma WCCM Online, ha studiato e scritto sulla figura dell’Anticristo e sulla nostra fascinazione per il male nel corso della storia.
Oggi non localizziamo il male in una figura mitica del diavolo, ma nell’oscurità inconscia che può sopraffare l’intelligenza umana nella scienza, nella psicologia, nella biologia e nella genetica. Per quanto possiamo ingannare noi stessi perché non possiamo controllarci, il male distruggerà. Consideriamo le città ancora devastate della Siria o la “punizione collettiva”, come la chiama il Segretario generale delle Nazioni Unite, del popolo palestinese a Gaza.
Il fascino del male rende difficile per le persone controllare il potere che hanno, soprattutto se si tratta del potere sulla vita e sulla morte. Non ci può essere conversazione con esso perché distrugge anche il dono della comunicazione. Crea un silenzio negativo, una chiusura. Si può affermare solo un’alternativa assolutamente radicale. Per quanto impotente possa sembrare e destinata al fallimento, questa affermazione sopravvive all’autodistruzione insita in ogni nuova ondata di male. È la testimonianza universale della saggezza spirituale in tutte le tradizioni da cui dipende il nostro futuro. Concludiamo con una sua espressione suprema:
Con la gentilezza vinci la rabbia – con la generosità vinci la meschinità – con la verità vinci l’inganno – Attento alla rabbia della mente – domina i tuoi pensieri – Lascia che servano la verità – i saggi hanno dominato corpo, parola e mente – i saggi non fanno del male a nessuno.
Il Dhammapada