Risveglio alla bellezza infinita
Dopo la prima meditazione stamattina, come di solito, avevo venti minuti prima della seconda meditazione. Normalmente leggo ma, visto che la mattina era così fresca e bella, ho fatto una passeggiata e mi sono ritrovato a leggere il libro della natura. Non era difficile. Non c’era bisogno di misurare le emissioni di azoto o di fare teologia. Bastava il canto degli uccelli, la purezza dell’aria e l’intensità del silenzio. Un suono che avevo sentito prima, ma non ero riuscito ad identificare è diventato chiarissimo appena un uccello si è lanciato giù in picchiata emettendo una singolare nota roca. Le rane hanno cominciato il loro concerto cacofonico. Il laghetto per via delle piogge è magnificamente pieno e i pesci son belli grossi. Jean Christophe ha tagliato l’erba ed il suo profumo promette tiepidi giorni a venire.
Con il coronavirus, la natura vuole punirci per come l’abbiamo trattata? Possiamo dire così. È quello che sta succedendo secondo il karma. Ma quello che accade in più, è che possiamo risvegliarci all’infinita bellezza della natura e del regno animale. Chi non si innamora del bello? E chi può far del male a ciò che ama mentre lo ama?
Così, ho camminato nell’aria fresca del mattino, fra profumi e suoni, ma allo stesso momento pensavo ai pericoli intorno a noi e alla solitudine e alla paura di cui soffrono così tante persone. Ho pensato ai miei peccati. Ma ancora di più ho sentito la grazia sorprendente che ci restituisce la vista, quando siamo diventati ciechi.
La bellezza salverà il mondo.
Brano tratto da Laurence Freeman OSB, “Lenten Reflection” from Bonnevaux Centre for Peace, March 24, 2020, www.wccm.org