Sappiamo che c’è molta oscurità nel mondo. Sentiamo ogni giorno di terribili ingiustizie, di violenza e di odio, di contese e di avidità. Lo vediamo sia a livello personale che globale. Tutti noi siamo consapevoli anche della oscurità in noi stessi…
Quando cominciamo a meditare, cominciamo a capire che non possiamo entrare nell’esperienza solo con una parte del nostro essere. Tutto ciò che siamo, la totalità del nostro essere, deve essere coinvolto. . . Un altro modo per dirlo è che ogni parte del nostro essere deve essere aperta alla luce. Ogni parte di noi deve venire alla luce. Non meditiamo solo per sviluppare il nostro lato o la nostra capacità religiosa. L’uomo e la donna veramente spirituali sono in armonia con ogni capacità che possiede . . .
La meditazione non è il processo per cui cerchiamo di vedere la luce. In questa vita non possiamo vedere la luce completamente e continuare a vivere. La meditazione è il processo in cui veniamo alla luce, per cui cominciamo a vedere tutto, tutta la realtà. Cominciamo a vedere tutto grazie al potere della luce. E vediamo che, come Gesù ci dice, il potere della luce è l’amore.
La prova del nostro progresso nella meditazione è quanto progrediamo nel vedere tutto e tutti alla luce di Dio. Guardare alla luce dell’amore, ci fa amare tutti. Non giudicare, non rifiutare, ma vedere tutti e tutta la creazione con questa luce che dobbiamo scoprire nei nostri cuori.
Brano tratto da John Main OSB, “The Way of Enlightenment” in The hunger for depth and meaning, ed. Peter Ng (Singapore: Medio Media, 2007), pp. 188-9.