Il sentiero stretto verso la realtà
La meditazione, il costante ritorno ad essa ogni giorno della nostra vita, è come aprirsi un sentiero verso la realtà. Una volta conosciuto il nostro posto, iniziamo a vedere ogni cosa in una nuova luce, perché siamo diventati ciò che realmente siamo. E, diventando chi siamo, possiamo vedere ogni cosa così com’è e, di conseguenza, iniziare a vedere tutti gli altri così come sono. La meraviglia più autentica della meditazione è che iniziamo persino a vedere Dio così come Dio è. Pertanto, la meditazione è una via verso la stabilità. Attraverso la pratica e a partire dall’esperienza, impariamo che essere radicati nel nostro essere essenziale è essere radicati in Dio, autore e principio di tutta la realtà. E non è poca cosa entrare nella realtà, diventare reali, diventare chi siamo, perché in quella esperienza siamo liberati da tutte le immagini che costantemente ci tormentano. Non dobbiamo essere l’immagine che qualcuno ha di noi, ma semplicemente la persona reale che siamo. […]
La meditazione è esigente. Dobbiamo imparare a meditare sia quando ce la sentiamo che quando non ce la sentiamo, sia che piova o nevichi oppure splenda il sole, […] qualunque sia stata la nostra giornata. Nella visione cristiana della meditazione, una prospettiva ottenuta partendo dalle parole di Gesù, scopriamo la realtà paradossale che Egli ci insegna: se vogliamo trovare le nostre vite dobbiamo essere disposti a perderle. È esattamente ciò che facciamo meditando. Troviamo noi stessi perché siamo pronti a lasciare andare noi stessi, a gettarci in quelle profondità che presto rivelano di essere le profondità di Dio. […]
Riflettete su queste parole di San Giovanni relative al vostro cammino di vita: “Ecco il messaggio che abbiamo ascoltato da lui e che passiamo a te: Dio è luce e in Lui non vi è tenebra.” (1 Gv 1,1-5). La nostra vocazione è di entrare in quella luce, e così lasciarci completamente alle spalle ogni tenebra. La via verso quella luce è la via dell’umiltà nel silenzio: la via del mantra.
Brano tratto da John Main OSB, “Il cuore della creazione”, Edizioni Appunti di Viaggio, pp. 32-35.