Cosa rende cristiana la nostra meditazione?
La disciplina della meditazione si trova, in forme diverse, in tutte le principali religioni del mondo. In tutte è una via di attenzione, di concentrazione totale della mente verso un unico punto. E’ un modo per purificare la mente da tutti i pensieri superficiali, così che l’oggetto di attenzione sia dominante e ci guidi oltre il mondo materiale dentro la Realtà Divina, in qualsiasi modo la si voglia chiamare.
Ma nel mondo d’oggi essa è spesso usata solo come tecnica di rilassamento. La ricerca ha mostrato che la meditazione produce effetti fisiologici importanti sul corpo – riduce il ritmo della respirazione, la pressione arteriosa e i battiti cardiaci – la ‘risposta al rilassamento’ – contrastando gli effetti dello stress. La diminuzione del livello di stress è di aiuto non solo nei disturbi fisici ma anche nell’ansia, nella depressione e perfino nella tolleranza del dolore. Diminuisce inoltre il bisogno di dipendenze di vario tipo, che sono spesso un modo sbagliato per tentare di ridurre lo stress. Pazienti colpiti da malattie molto gravi, come malattie cardiache e cancro, trovano che questa diminuzione di tensione migliora il loro stato generale di salute e l’atteggiamento mentale, e sembra addirittura fermare o rallentare il progredire della malattia.
E’ perfettamente comprensibile quindi che molte persone usino la meditazione puramente per i suoi benefici fisici come tecnica di rilassamento del corpo e della mente. E’ meraviglioso fermare il chiacchiericcio continuo della mente; è fantastico avere un momento di pausa da preoccupazioni, ansietà, speranze e timori che generalmente ci tormentano, fermare lo spreco di energia di una mente che continua a girare a vuoto. Ma potrebbe essere una opportunità persa; nella meditazione c’è molto di più dei suoi effetti psicologici ed emotivi sul corpo. Questi infatti sono solo un primo passo sulla via della trasformazione del nostro essere, verso una visione più chiara e una totale consapevolezza. Come ha detto recentemente Laurence Freeman, nella nostra tradizione ci rilassiamo per meditare, non meditiamo per rilassarci. Per un meditante che pratica seriamente, rilassare il corpo è visto solo come una preparazione che ci conduce al vero traguardo della meditazione: lasciarci momentaneamente alle spalle la coscienza ordinaria – pensieri, immagini ed emozioni – per contattare nel successivo silenzio la coscienza più profonda che abita al centro del nostro essere totale – il nostro vero sé, che è una cosa sola con la Presenza Divina. Rendersi conto di un nuovo modo di essere trasformerà la nostra ordinaria consapevolezza e perciò il nostro atteggiamento e comportamento nella vita quotidiana. Ci trasformerà completamente da persone che vivono in superficie a esseri umani pienamente vivi. Ci permette di realizzare tutto il nostro potenziale, traguardo a cui ci spronano tutte le grandi religioni e tradizioni sapienziali. ‘Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. (Giovanni 10-10)
John Main dice: “La ragione per cui meditiamo nella tradizione cristiana è che crediamo che Gesù ha mandato il suo Spirito a dimorare nei nostri cuori. O in altre parole: lo Spirito di Dio, lo Spirito del Creatore dell’universo, dimora nei nostri cuori, e, nel silenzio, è amore per tutti. Meditare è semplicemente essere aperti allo Spirito di Amore, lo Spirito di Dio”.
Kim Nataraja