Il gruppo settimanale di meditazione
La speranza di John Main che l’insegnamento sarebbe stato condiviso in modo organico attraverso piccoli gruppi di uomini e donne riuniti regolarmente in case, parrocchie e luoghi di lavoro è stata pienamente soddisfatta.
Oggi, in aggiunta a quelli da lui menzionati, ci sono gruppi in scuole, ospedali, ospizi, centri oncologici e prigioni. Alla Georgetown University Business School la Meditazione Cristiana è stata introdotta come parte di un corso di laurea. In effetti, ci sono ora 2.257 gruppi di meditazione settimanale in più di 53 paesi in tutto il mondo.
John Main aveva una chiara visione della necessità di una comunità di fede che potesse consolidare l’impegno di ciascuno nella disciplina spirituale della meditazione: “A contatto con altri ci risvegliamo alla verità più profonda del nostro essere che siamo destinati a conoscere, e così impariamo ad andare oltre noi stessi. Questo è il motivo per cui una meditazione regolare, giornaliera o settimanale, con lo stesso gruppo o comunità, è di salutare sostegno per il nostro pellegrinaggio. Non possiamo conservare l’illusione di un pellegrinaggio isolato quando siamo con altri. Inoltre, questa presenza molto fisica e spirituale, ci richiama ad un impegno personale più profondo all’immobilità, al silenzio e alla fedeltà ….. Il gruppo o la comunità, allo stesso modo, segnala la fine di ogni falso eroismo e protagonismo. Essere in contatto con i difetti comuni e i limiti altrui mette in prospettiva le nostre risorse e la fedeltà, cosa di cui abbiamo bisogno per l’equilibrio e l’armonia nella nostra vita. In presenza di altri, noi conosciamo noi stessi (“The Present Christ”).
I meditatori istintivamente si rendono conto che questo è un viaggio difficile da fare da soli, è molto più facile se lo facciamo con gli altri. E’ vero che nessun altro può meditare per noi; meditiamo in solitudine ogni giorno, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che l’incontro con gli altri in un pellegrinaggio comune ci può dare il supporto di cui abbiamo bisogno per continuare il viaggio.
Un gruppo già impostato consente anche ai principianti di imparare ‘come’ meditare. I nuovi arrivati possono essere integrati in un gruppo in qualsiasi momento. L’esperienza ha inoltre dimostrato che quando un gruppo inizia in una nuova area geografica, si uniranno al gruppo persone che non hanno mai meditato prima. Nuovi gruppi fanno avvicinare alla meditazione nuove persone.
Le ragioni importanti per cui dovremmo incontrarci in un gruppo di meditazione una volta alla settimana sono quindi chiare: il gruppo promuove un legame spirituale tra i membri e una attenzione reciproca tra coloro che hanno intrapreso un pellegrinaggio comune. Nel commentare la meditazione di gruppo, Padre William Johnston S.J., nel suo libro, “The Inner Eye of Love”, dice: “Per esempio possiamo stare seduti insieme in meditazione silenziosa e senza parole. E in tale una situazione possiamo sentire non solo il silenzio nei nostri cuori, ma il silenzio di tutto il gruppo. A volte, tale silenzio sarà quasi tangibile, unendo le persone più profondamente di qualsiasi parola”. Questa condivisione del silenzio è al centro del gruppo di meditazione. Il potere e la forza del meditare insieme derivano dalle parole di Gesù, ‘Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro’ (Mt 18,20).
Kim Nataraja