Che cos’è la mistica
Lo sfondo di questa serie di lettere è l’insegnamento che proviene dalla tradizione mistica.
Abbiamo già sentito qualcosa della sapienza del Deserto e continueremo ad occuparci nelle lettere successive della dottrina dei mistici attraverso i secoli fino ai nostri giorni.
Ma cos’è la mistica e che importanza hanno i mistici per noi oggi? Mistica è una parola moderna. I primi cristiani non usavano questo termine, ma parlavano solo di certe esperienze definendole mistiche.
Bernard McGinn, uno scrittore acuto e competente che si è occupato di questo argomento nella sua serie di libri sulla storia della mistica occidentale, dice: “L’elemento mistico nella Cristianità è quella parte della fede e quelle pratiche che riguardano la preparazione e la consapevolezza e la reazione a ciò che può essere descritto come presenza immediata o diretta di Dio”.
Questo è veramente lo scopo di chi si impegna seriamente nella meditazione, nella preghiera contemplativa. Essa ci permette di superare il livello razionale della nostra consapevolezza comune per arrivare ad un livello superiore di consapevolezza intuitiva. Ci insegna ad ‘abbandonare il sé’, a lasciare andare la nostra visione egocentrica della realtà e in questo modo ci permette di trascendere l’ego e raggiungere una modalità percettiva più ampia e aperta. Ci sposta da una realtà basata sulla conoscenza ad una che viene nutrita dalla saggezza della Realtà Divina. Più tardi entriamo in stati intuitivi in cui semplicemente ‘sappiamo’ senza sapere, in cui siamo sostenuti dall’amore. È un modo di diventare pienamente vivi, passando da una vita incentrata sulla sopravvivenza ad una significativa, che John Main spiega così bene:
“Sempre più uomini e donne nella nostra società cominciano a capire che i nostri problemi personali e i problemi che dobbiamo affrontare come società sono fondamentalmente problemi spirituali. Quello che capiamo, sempre più numerosi, è che lo spirito umano non può trovare compimento nel semplice successo materiale o nella prosperità. Non che il successo materiale o la prosperità siano un male in sé, ma semplicemente non sono adeguati come risposta definitiva o finale alla condizione umana… Per conoscere noi stessi, per capire noi stessi, e per porre i nostri problemi e noi stessi in prospettiva, dobbiamo semplicemente entrare in contatto con il nostro spirito.” E questo è quello che John Main considera nostra responsabilità primaria, in quanto esseri umani: “Il nostro primo compito… è quello di trovare il nostro spirito, perché esso è la nostra ancora di salvezza nello Spirito di Dio.”
La meditazione ci porta sulla via per ‘trovare il nostro spirito’ e si tratta di un percorso non solo per i mistici, ma per la gente comune. I mistici sono i nostri esperti ricercatori: dimostrano che è possibile e tutto quello che dicono non si basa sulla teoria, ma sull’esperienza. La dedizione e la perseveranza fedele ci conducono al nostro centro, alla presenza dello spirito in noi, dove la nostra essenza “viene diffusa e rinnovata dalla sovrabbondanza amorevole della vita della Trinità.” (Dalla Parola al Silenzio)
Kim Nataraja